Si tratta di un esperimento che può essere svolto da tutti. Richiede pazienza e attenzione e, come per tutti gli esperimenti, il metodo per riuscire è “provare e riprovare”. L’attività può essere svolta a casa, insieme alla propria famiglia: sarà un momento di svago e divertimento, ma anche di apprendimento.
Oppure può essere guidata dal docente, che potrà chiedere ai propri studenti di riprendere in video l’esperimento e condividerlo con i compagni attraverso le piattaforme didattiche attualmente in uso nelle diverse scuole, per commentarlo e imparare tutti insieme.
Le vibrazioni
Tutti i suoni sono prodotti da corpi che vibrano: pensiamo ad esempio alle corde di una chitarra che vibrano dopo essere state pizzicate o alla membrana di un tamburo quando viene colpita. Anche la nostra voce è il prodotto di una vibrazione. Quando si parla o si canta l’aria che esce dai polmoni mette in movimento le corde vocali, cioè delle piccole membrane all’interno della laringe.
Prova ad appoggiare delicatamente due dita sulla gola, in corrispondenza del pomo d’Adamo. Divertiti a dire il tuo nome prima con una voce grave (“bassa”), poi media e infine acuta (“stridula”), facendo una pausa fra un suono e l’altro. Riesci a sentire la vibrazione, più o meno ampia?
Il corpo che vibra comprime e rarefà l’aria che si trova nelle sue immediate vicinanze e nascono così le onde sonore che si propagano nello spazio circostante trasportando energia (non materia). Sono onde elastiche, perché le particelle d’aria oscillano intorno ad una posizione di equilibrio, e longitudinali, perché vibrano nella direzione in cui avviene la propagazione dell’onda.
Tutte le particelle d’aria dunque vibrano sotto l’azione delle onde sonore: le vibrazioni si trasmettono da una particella all’altra e, allontanandosi dalla sorgente sonora, diventano via via meno ampie.