Assistendo a una gara di Formula E notiamo una sostanziale differenza che distingue questo genere di corse rispetto alle classiche competizioni automobilistiche: il rombo dei motori è assente.
Come per magia, infatti, i veicoli si sorpassano e sfrecciano all’inseguimento gli uni degli altri in un sommesso ronzio che ricorda più quello di uno sciame di api che non il rumore delle automobili da corsa. Il nuovo Campionato Mondiale di automobilismo si gioca con macchine ad alimentazione elettrica da circa 200 kilowatt che sviluppano 270 cavalli di potenza – di contro agli 800 delle classiche vetture – e raggiungono una velocità massima di 225 kilometri orari. Grazie a una tecnologia all’avanguardia le vetture garantiscono prestazioni altissime utilizzando energia rinnovabile, una scelta che va in direzione di un futuro più sostenibile.
Alejandro Agag, imprenditore che ha dato vita alla Formula E, parla così del nuovo fenomeno sportivo: “il nostro campionato è una palestra per le tecnologie e la mobilità del futuro. In quattro anni abbiamo raddoppiato la durata delle batterie. Non siamo concorrenti della Formula 1, ma non vedo perché in futuro la Formula 1 non possa diventare un campionato elettrico…”.
La prima gara del campionato di Formula E si è disputata il 13 settembre 2014 a Pechino e da allora il fenomeno, che abbraccia una nuova sensibilità, sta crescendo esponenzialmente destando l’interesse delle più grandi case di produzione automobilistica.
Un approccio innovativo e green che modifica sostanzialmente sia il veicolo che la sua percezione esterna, regalando nuove emozioni al nostro cuore ma soprattutto alle nostre orecchie.