Tra le principali cause di inquinamento acustico c’è il turismo. Il traffico stradale e quello aereo, la movida notturna e il vociare dei turisti, attività di ricreazione e attività sportive, sono tutte ipotetiche fonti di rumore molesto.

A Capri, una delle isole più belle d’Italia, i residenti lamentano di non poter riposare tranquillamente a causa di musica e urla provenienti da locali affacciati su vicoli affollati fino a tarda notte. La città è stata costretta ad adottare un piano per monitorare le emissioni sonore e uno strumento – uno sportello telematico – per raccogliere le varie segnalazioni e facilitare i controlli affinché la famosa terra dei Faraglioni torni a essere una località tranquilla allietata dai soli suoni della natura.

Allo stesso modo, l’aeroporto di Bologna, dove il turismo ha intensificato il traffico aereo, è stato recentemente costretto a una manovra per monitorare l’inquinamento acustico sulla città: la tassa sul rumore. L’aeroporto Marconi chiede alle compagnie aeree la documentazione che attesta il livello di emissioni sonore di ciascun volo, con un’ammenda prevista per chi supera i limiti consentiti.

A volte però sono i turisti stessi a scappare dal caos per andare in cerca di rifugi silenziosi. In tutto il mondo sono sempre di più le strutture che offrono ai propri clienti una vera e propria immersione nel silenzio. Nel cuore dell’Umbria esiste l’hotel Eremito dove gli ospiti sono tenuti a consumare la cena in totale silenzio. Dunque non farti cogliere impreparato, prima di partire è bene informarsi sulla destinazione.

Con “Ci Sentiamo Dopo – NoiseTracker”, la app di Amplifon che permette di misurare il livello dell’inquinamento acustico dei luoghi in cui viviamo, è possibile consultare la mappa crowd-sourced dell’ecologia acustica dell’Italia e individuare le zone più tranquille delle diverse località.